Libro: SEM TERRA

SEM TERRA

30 ANNI DI STORIA, 30 ANNI DI VOLTI

 

SEM TERRA – 30 anni di storia, 30 anni di volti, è un libro fotografico, una raccolta di ritratti per celebrare i trent’anni del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST).

Il Mst nasce in Brasile nel 1984, è un movimento di agricoltori e braccianti che lotta per la terra, contro i grandi proprietari terrieri e lo strapotere dell’agronegócio. Oggi è diventato il movimento sociale più grande dell’America Latina, riunendo più di 2 milioni di persone.

A febbraio di quest’anno si è svolto il 6° Congresso Nazionale del MST, che ha visto la partecipazione di 15 mila delegati provenienti da tutto il Brasile. Durante questa occasione sono stati scattati i ritratti, raccolti poi in questo libro. Trent’anni di storia raccontati attraverso una carrellata di volti del popolo sem terra.

“Attraverso le fotografie del compagno Giulio è possibile conoscere le persone che formano il MST. Chi siamo, volti e nomi. Le nostre espressioni di lotta e di allegria. La nostra esperienza e la nostra speranza”, afferma João Pedro Stedile, uno dei leader del Movimento.

Progetto: LA SCUOLAEnff 000

Fatta la rivoluzione nelle scuole, il popolo la farà nelle strade.

Feita a revolução nas escolas, o povo a fará nas ruas.

Florestan Fernandez


Enff 001Questo libro fotografico è nato non solo per celebrare i trent’anni di storia del Movimento, ma anche e soprattutto per raccogliere i fondi necessari per la ristrutturazione della Scuola Nazionale Florestan Fernandes (ENFF).

La ENFF è la scuola più importante del Movimento, ideata con l’obiettivo di formare politicamente la classe lavoratrice, in particolare delle organizzazioni legate alla Via Campesina nazionale e internazionale.

Situata in Guararema, a 70 km da San Paolo, è stata costruita tra il 2000 e il 2005 grazie al Enff 003lavoro volontario di militanti e amici del MST. Nei dieci anni di vita della Scuola, più di 25 mila persone hanno partecipato a corsi, seminari e conferenze.

Convinti che l’educazione sia l’unico strumento in grado di emancipare i lavoratori, convinti che la fotografia non è solo un mezzo per informare le persone rispetto ai conflitti sociali, ma anche uno strumento verso azioni concrete, tutti i proventi di questo libro andranno a sostenere la Scuola e le sue attività.

Ai link sotto le informazioni con la donazione fatta alla Scuola Nazionale Florestan Fernandes (ENFF) e i ringraziamenti di João Pedro Stedile:

Donazioni Sem Terra – 2015 e 2016

Donazioni Sem Terra

Ringraziamenti di João Pedro Stedile

 

I volti dei Sem Terra in trenta anni di storia e di lotte

Attraverso la fotografia sociale Giulio Di Meo traccia un affresco dei contadini senza terra e ripercorre la storia del più importante movimento sociale del Brasile

di David Lifodi

Ha senz’altro ragione João Pedro Stedile, storico esponente della direzione nazionale del Movimento Sem Terra, quando scrive che il Mst fa parte della famiglia del popolo brasiliano, nella prefazione del libro fotografico di Giulio Di Meo Sem Terra. 30 anni di storia, 30 anni di volti.

Fotografo sociale, fotografo di strada e fotografo delle lotte, Giulio Di Meo racconta la storia dei contadini senza terra brasiliani come se fosse un album di famiglia della sinistra sociale brasiliana, ma anche latinoamericana. Il Movimento Sem Terra, nato nel 1984, ha avuto il merito di mettere al centro della politica brasiliana la riforma agraria, ma, come osserva Stedile, ha rappresentato tutti i movimenti della classe lavoratrice del gigante dell’America Latina, sfidando il latifondo dei proprietari terrieri e quello mediatico e pagando in prima persona con la perdita di centinaia di militanti, uccisi nella più completa impunità, si pensi ai massacri di Eldorado dos Carajas e di Felisburgo. Il merito principale di Giulio Di Meo è quello di raccontare i trenta anni del movimento attraverso i volti dei suoi esponenti, in un affresco che emoziona e commuove per la sua capacità di coinvolgere coloro che guardano le foto.

Ci sono i volti dei militanti dell’Mst che vivono in assentamentos intitolati a uomini che hanno fatto la storia sociale e politica del Brasile, da Florestan Fernandes a Chico Mendes passando per Marighella e l’evocativo “Martires da Terra”, ma anche la missionaria di 93 anni Irmá Alberta Girardi, di origine italiana, e le facce degli esponenti delle tante organizzazioni popolari che lottano a fianco dei senza terra, dagli Atingidos por Barragens, impegnati a denunciare l’idro-negozio, agli Atingidos pela Mineração che cercano di contrastare l’estrazione mineraria a cielo aperto. La particolarità del volume fotografico di Giulio Di Meo sta nell’intervallare le foto con brevi testi di esponenti della direzione nazionale dei Sem Terra, quali il Coletivo Nacional de Mulheres, gli addetti ai piccoli senza terra, i Sem Terrinha, e il Coletivo Nacional de Formação, solo per citarne alcuni. Si scopre così una serie di aspetti del movimento mai approfonditi a fondo. Ad esempio, la forte presenza di discendenti italiani ed europei tra i contadini senza terra: “Quando alla fine degli anni ’70 e ’80 il Mst è riemerso nella lotta per la Riforma Agraria, ha portato con sé le mani callose degli eredi contadini di discendenza europea”.

Non è la prima volta che Giulio Di Meo fotografa il Brasile sociale: nel 2013 il suo Pig Iron raccontò le ingiustizie sociali e ambientali commesse dalla multinazionale Vale negli stati del Pará e del Maranhão. Stavolta Giulio Di Meo ha il merito di coinvolgere, tramite i Sem Terra, tutti i movimenti sociali latinoamericani: ci sono i volti dei Veterinarios Sin Fronteiras boliviani, dei militanti della Juventud-Partido Comunista Paraguay e quelli del Frente Popular Dário Santillán, il giovane ucciso alcuni anni fa in Argentina alla stazione bonaerense di Avellaneda durante una manifestazione dei piqueteros. La fotografia di Giulio riprende le tante facce della protesta sociale brasiliana (compresi i tanti comitati di amigos del movimento, tra cui quello italiano), ma non sono solo volti: si tratta di scatti che accusano il capitalismo, responsabile dell’esclusione sociale a cui sono stati condannati milioni di brasiliani, contestano lo strapotere di Monsanto, Bunge, Cargill e Syngenta, responsabili della monocoltura di eucalipto, ma raccontano anche gli aspetti più intimi della vita del movimento. I volti femminili della Marcia Mondiale delle Donne ci parlano della loro lotta per la costruzione di nuove relazioni di genere, mentre fanno tenerezza i faccioni sorridenti di bimbi di pochi mesi nati negli assentamentos. Il Movimento SemTerra ha sempre ritenuto che i bimbi dovessero essere parte integrante delMst fin dall’inizio, dagli spazi di gioco denominati cirandas infantis alla pedagogia per i piccoli, sempre nel segno dell’istruzione e della formazione. Non è un caso che Giulio Di Meo, nelle primissime pagine del suo libro, abbia riportato una frase del pensiero di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza”. Il Movimento Sem Terra ha fatto dell’istruzione uno dei suoi punti imprescindibili, convinto che la rivoluzione nelle scuole fosse propedeutica a quella da fare nelle strade, per parafrasare Florestan Fernandes, una sollevazione che liberi la società brasiliana dall’oppressione e dall’ingiustizia sociale. “Attraverso la lente sensibile di Giulio”, scrive Stedile, “potrete conoscere il Movimento Sem Terra. Chi siamo, volti e nomi. Le nostre espressioni di lotta e di allegria. La nostra esperienza e la nostra speranza. Conoscerete le persone che formano il Mst”.  E allora l’album di famiglia, con uno degli slogan di maggior impatto del movimento, Ocupar, Resistir, Produzir, parla a tutto il continente latinoamericano, chiama tutto il mondo ad unirsi a loro per festeggiare i trent’anni dei senza terra e a guardare avanti.

Zaira Sabry e Jonas Borges, del coordinamento Sem Terra del Maranhão, hanno scritto: “Il libro Sem Terra è impegno, azione politica della fotografia, della vera fotografia sociale. Esprime l’impegno di Giulio con coloro che non hanno voce e visibilità, mostra i volti, le gioie e la determinazione del Mst attraverso istantanee di militanti, compagni e amici”. Io posso solo aggiungere: diffondetelo il più possibile.

AUTORI:

Foto di: Giulio Di Meo

Prefazione di: João Pedro Stedile

Testi di: Raul Amorim, Jonas Borges, Roseli Salete Caldart, Rodolfo Canciani, Chiara De Poli, Rosana Fernandes, Geraldo Gasparim, Marco Gulisano, Erivan Hilario, Edgar Kolling, Antonio Lupo, Kelli Mafort, Ruggero Manzotti, Gilmar Mauro, Federico Mei, João Paulo Rodrigues, Neuri Rosseto, Zaira Sabry, Silvia Stilli, Maria Cristina Vargas

INFO TECNICHE DEL LIBRO:

Formato: 17 x 21,5 cm (34 x 21,5 aperto)

Pagine: 216

Fotografie:  162

Carta: Patinata Opaca 170g

Copertina: Cartonata

CHI SIAMO:

Giulio Di Meo, fotografo italiano impegnato da più di dieci anni nell’ambito del reportage e della didattica. Collabora con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arci, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in diverse realtà del Sud del mondo (Brasile, Cuba, Saharawi).

Joao Pero Stedile è un’economista e attivista sociale brasiliano. Figlio di piccoli agricoltori della provincia di Trento, è diventato membro della direzione nazionale del MST, oltre che essere uno dei suoi fondatori. Dal 1979 partecipa alle attività di lotta per la riforma agraria attraverso il movimento e la Via Campesina. Ha ricevuto la medaglia “Mérito Legislativo”, concessa a brasiliano o stranieri che portano avanti servizi rilevanti per la società.  que realizaram ou realizam serviço de relevância para a sociedade.

Oltre a Joao Pedro Stedile, il cui lavoro è stato fondamentale per l’elaborazione del libro, questo progetto è stato portato avanti con la collaborazione di diverse associazioni: Arci, Arcs, Comitato Amig@s Mst-Italia, Fratelli dell’Uomo e Ya Basta.

 


Guarda la galleria con alcune delle foto del libro


Acquista il libro su shop