Mi chiamo Giulio Di Meo (Capua, 1976), sono un fotografo italiano impegnato da quasi vent’anni nell’ambito del reportage e della didattica. Sono un fotografo freelance e porto avanti i miei progetti in modo indipendente; sono iscritto come giornalista pubblicista all’ordine dei giornalisti. Organizzo incontri e workshop di reportage e di street photography, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e inclusione. Sono Presidente dell’associazione Witness Journal e photo editor dell’omonima rivista di fotogiornalismo WJ. Collaboro con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arci e la sua ONG Arcs Culture Solidali, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in diverse realtà del Sud del mondo (Argentina, Bolivia, Brasile, Camerun, Colombia, Cuba, Guatemala, Saharawi, Senegal).
Credo nella fotografia come strumento per informare e denunciare, come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. “È questa la mia fotografia, quella che amo e che mi piace definire sociale: una fotografia fatta di lotta, rabbia, indignazione ma anche di amore, passione, speranza”. Sono convinto che il reporter non può limitarsi solo a informare ma deve agire concretamente, impegnandosi nelle realtà che documenta.
Dal 2003 lavoro al progetto fotografico Riflessi Antagonisti sulle realtà e lo sfruttamento dei paesi latinoamericani. Tra i miei reportage: Riflessi Cubani del 2005 offre stralci del quotidiano sull’isola, Tra cielo e terra del 2006 descrive la realtà delle favelas di Rio de Janeiro. Nel 2007 ho realizzato, per il cinquantesimo anniversario dell’Arci, il libro “Cinquant’anni di sguardi”, un viaggio attraverso i circoli in Italia. Del 2008 sono i lavori Fiori di strada, sulla vita delle prostitute di Bologna, e Casa Luzzi, documentario fotografico sull’occupazione di un ex-ospedale di Firenze da parte di 350 famiglie d’immigrati. Nel 2011 sono tornato ad occuparmi del Brasile con i lavori sulla favela Rocinha di Rio de Janeiro e sull’occupazione urbana Dandara di Belo Horizonte.
Nel gennaio 2013 ho pubblicato il libro “Pig Iron”, un racconto sui contadini brasiliani vittime delle ingiustizie sociali e ambientali commesse dalla multinazionale Vale. Parte dei ricavi sono stati utilizzati per sostenere le attività della compagnia teatrale “Juventudes pela Paz”, formata da un gruppo di giovani della città di Açailândia, nel nordest del Brasile. Ad ottobre 2014 è stato pubblicato “Sem Terra: 30 anni di storia, 30 anni di volti”, una raccolta di ritratti per celebrare i trent’anni del Movimento Sem Terra (MST) e per raccogliere fondi per la Scuola Nazionale Florestan Fernandes. A giugno 2015 è stato pubblicato “Il Deserto Intorno”, un libro sui campi profughi saharawi, una pubblicazione per sostenere l’Associazione delle Famiglie dei Prigionieri e dei Desaparecidos Saharawi (AFAPREDESA). Nel marzo del 2018 l’ultimo libro “Il mio campo libero“, immagini e storie dai campi della legalità, edito da Spi-Cgil con testi di Marco Sotgiu.
Negli anni ho realizzato mostre, calendari, poster e incontri al fine di raccogliere fondi per i progetti sociali che si muovono intorno alle realtà documentate. Un modo per rendere la fotografia concreta, un modo per far sì che uno scatto non resti un semplice sguardo pietoso ma diventi il veicolo per restituire dignità alla sofferenza, un modo per contribuire alla costruzione di una società meno prepotente e più giusta.
La macchina fotografica è il mio strumento di lotta, il mio arnese d’amore.
È lo strumento che sostiene le mie idee, il mezzo per rincorrere i miei ideali, per sognare un mondo più giusto.
PUBBLICAZIONI:
2007 – Cinquant’anni di sguardi
Libro fotografico per il cinquantesimo anniversario dell’Arci, un viaggio attraverso i circoli in Italia. 143 pagine, 136 fotografie.
2013 – Pig Iron
Libro fotografico sulle ingiustizie sociali e ambientali commesse dalla multinazionale Vale negli stati brasiliani del Pará e del Maranhão. 200 pagine, 84 fotografie.
2014 – Sem Terra: 30 anni di storia, 30 anni di volti
Una raccolta di ritratti per celebrare i trent’anni del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST). 216 pagine, 162 fotografie.
2015 – Il Deserto Intorno
Libro fotografico sui campi profughi Saharawi, per documentare la vita e la quotidianità di un popolo costretto a vivere da oltre 40 anni in esilio. 224 pagine, 97 fotografie.
2018 – Il mio campo libero
Immagini e storie dai campi della legalità. Edito da Spi-Cgil con testi di Marco Sotgiu. 62 pagine, 30 fotografie.
COLLABORAZIONI:
Italia: Arci, Arcs, Aoi, Amici Rom, Acmos, Anpi, Anfass, Ass. Asadin, Cgil, Ciac Onlus, Collettivo Fotosocial, Cooperativa Jungi Mundu, Coop. Lavoro e non solo, Fratelli dell’Uomo, Itaca Festival, Libera, Movimento di Lotta per la Casa, Oxfam, Spi-Cgil, Ya Basta;
Argentina: Madres de Plaza de Mayo Línea Fundadora, Asociación Madres de Plaza de Mayo, Abuelas de Plaza de Mayo, Radio Colifata, Circuito Cultural Barracas;
Bolivia: Mlal, Yanapakuna;
Brasile: M.S.T. Sem Terra, Gruppo E.C.O, Favelarte, Roupasuja, Ass. Il sorriso dei miei bimbi;
Camerun: Codebank 2000;
Cuba: Asociación Hermanos Saíz (Ahs), Asociación Cubana de Técnicos Agrícolas y Forestales (Actaf), Italia-Cuba;
Francia: Fédération des Centres sociaux et Socioculturels de France (FCSF);
Kurdistan: UiKi Curdi;
Perù: Alas de esperanza;
Serbia: Nshc, Sos Villaggio del Fanciullo;
Spagna: Nau Ivanow;
Sahrawi: Afapredesa, Fronte Polisario