Mostra: @BOLOGNA ATTIVA | Bologna

Per il Festival Closer, dal 30 ottobre al 13 novembre 2021, negli spazi di Bologna Attiva, presso DumBO, sarà visitabile la doppia mostra Closer @Bologna Attiva con le foto di Margherita Caprilli e Giulio Di Meo. Il 30 ottobre alle ore 16 è previsto un incontro inaugurale con gli autori e una vista guidata dell’allestimento.

di Beatrice Moioli

Inserita all’interno del Festival di fotografia sociale Closer, che partirà venerdì 29 ottobre, la mostra è organizzata da Witness Journal e Fondazione per l’Innovazione Urbana e incrocia gli sguardi dei due fotografi per raccontare la preziosa capacità trasformativa e innovativa delle comunità, delle cittadine e dei cittadini bolognesi che durante la pandemia hanno re-inventato modalità di abitare lo spazio pubblico e di costruire reti di solidarietà. Dal racconto delle esperienze dei settori di commercio indipendente in Indipendente Italiano alla documentazione dello scorrere della vita bolognese in Anticorpi Bolognesi, le mostre testimoniano come le persone abbiano reagito individualmente e collettivamente ad una crisi inaspettata che ha sconvolto tutti gli equilibri.

La doppia mostra sarà visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 presso il capannone Officina di DumBO, via Casarini 19, Bologna. 

Per sabato 30 ottobre alle ore 16 è previsto un incontro inaugurale con gli autori e una vista guidata dell’allestimento.

Sabato 6 novembre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17, sono in programma le letture portfolio con Aldo Mendichi e Alberto Prina, coordinatori del Festival della Fotografia Etica di Lodi, che si svolgeranno negli spazi della doppia mostra.

Indipendente Italiano di Margherita Caprilli

 

Indipendente Italiano di Margherita Caprilli

Se la pandemia ci ha rubato ciò che consideravamo consueta quotidianità, allo stesso tempo ci ha spinti a reinventarci per non fermarci. Indipendente Italiano è la prova che abbiamo reagito, trasformando spazi e relazioni, bisogni e desideri, passioni e necessità.

La mostra racconta attraverso l’occhio di Margherita Caprilli come i settori del commercio indipendente bolognese abbiano riorganizzato i propri servizi per garantire alla città la continuità delle loro attività. La Spesa Ritrovata, i produttori di Campi Aperti, le Brigate di Mutuo Soccorso, le Staffette Alimentari partigiane e le librerie indipendenti sono tutte associazioni che con determinazione e voglia di fare si sono spinte oltre i limiti e le difficoltà portate dalla pandemia per ricordarci che anche ciò che ci spaventa può essere stimolo per qualcosa di più grande.

Le storie di Indipendente Italiano fanno parte del progetto Mutazioni Resistenti: una riflessione fatta di luoghi, persone, storie, conflitti, comunità, legami, resilienze in una città in cui le continue trasformazioni agiscono sul modo di vivere lo spazio urbano e sulle relazioni che in esso si manifestano.

 

Anticorpi Bolognesi di Giulio Di Meo

 

Anticorpi Bolognesi di Giulio Di Meo

“Anticorpi bolognesi testimonia, con l’attendibilità di un testo di storia, un tempo sospeso, un vuoto che tutti abbiamo percepito. Gli scatti di Giulio Di Meo, con la poetica che solo la magia del bianco e nero sa evocare, delineano con delicatezza, senza eccessi, situazioni e sensazioni, istanti e spazi di una Bologna in pieno lockdown che, nonostante l’inimmaginabile vuoto creatosi nelle sue strade, ha saputo – sin dai primi giorni – rialzarsi e immaginare il futuro, perché questa città tra le tante bellezze e i numerosi meriti, ha il primato di saper guardare la luna e mai il dito. Bologna sa accogliere e trasformarsi, ricordare e non commiserarsi.”

Così Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine Popolari, descriveva le immagini di Anticorpi bolognesi, un reportage nato per riportare la variegata e a tratti contrastante umanità nata a Bologna durante l’emergenza coronavirus, nei mesi più duri del lockdown, da marzo a giugno 2020.

Anticorpi Bolognesi è la testimonianza tangibile che la fotografia non è solo arte immobile che congela istanti, ma un mezzo in grado di immergere il suo fruitore in um mondo concreto che combatte per emergere, un invito a considerarsi parte di un intreccio unito di storie che vogliono muoversi verso il futuro con ottimismo.

Fotografie, illustrazioni, grafiche e parole che raccontano le esistenze di studenti e attivisti, associazioni e centri sociali, artigiani, lavoratori autonomi e imprenditori, anime eterogenee della stessa città che si sono messi in discussione e si sono reinventati individualmente e collettivamente per reagire attivamente ad una crisi inedita e inaspettata. Bologna che ha fatto fronte comune, che non ha lasciato nessuno indietro, che ha abbattuto barriere di ceto sociale, etnia, lingua e genere perché difronte alle difficoltà e al dolore esistono solo persone.

Un lungo progetto, diventato un libro e oggi una mostra, che oltre a raccontare momenti quotidiani, si è concretizzato in forme di sostegno donando circa 4000 euro a diverse iniziative di solidarietà: dalla campagna Don’t Panic Organizziamoci! alle Stafette alimentari partigiane, dalle Cucine popolari alle attività di doposcuola del Tpo/Labas, fino alla realizzazione di un laboratorio di comunicazione visuale per adolescenti completamente gratuito.

 

QUANDO: sabato 30 ottobre – 13 novembre 2021 | Le mostre saranno visitabili negli spazi di Bologna Attiva a DumBO (capannone Officina), dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.

DOVE: DumBO – Via Camillo Casarini 19,  Bologna

Lingresso è gratuito. Green pass obbligatorio


CLOSER è organizzato da QR Photogallery, Witness Journal, Terzo Tropico in collaborazione con ARCI Bologna e con  il sostegno del Comune di Bologna e dell’Azienda AUSL di Bologna.