Anticorpi bolognesi: il progetto

Bologna la dotta, la grassa, la rossa. Bologna chiassosa, sempre viva e concitata fra colli e osterie, locali e cortei. Così conosciuta, “la vecchia signora dai fianchi un po’ molli” in poche settimane si è trasformata in una città muta, pervasa da una solitudine angosciante. Il cupo silenzio ne riempie le strade, ma Bologna “resta umana”, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia covid-19.

Bologna però non è rimasta ferma. Sono nate iniziative di solidarietà, raccolte di cibo e altri beni di prima necessità, sportelli di ascolto, attività di sostegno alle persone anziane, a migranti e a senzatetto. Persone da sempre ai margini della società, che in questa situazione hanno subito l’aggravarsi della loro condizione già precaria. 
Studenti e attivisti, associazioni e centri sociali, artigiani e aziende, anime eterogenee della stessa città, che in questa situazione di emergenza si sono unite con l’obiettivo di superare crisi inaspettata, senza lasciare nessuno da solo.

“Anticorpi bolognesi” è un reportage che racconta questa multiforme umanità, tra immagini, parole, grafiche e illustrazioni. Un modo per mostrare una vita quotidiana cambiata solo per necessità, e che per questo non si piega nemmeno davanti a un virus globale. La narrazione segue tante piccole storie collegate tra loro da molteplici fili rossi che creano una rete di umanità, di speranza e, soprattutto, di azioni concrete per fare in modo che questa esperienza non lasci tutto come era prima ma che diventi un’esperienza sulla quale impostare nuove basi per ripensare la società. 

La prima parte di questo lavoro è online e già disponibile sul numero speciale e gratuito di Wj 112, ma ora vogliamo portare avanti questo racconto, con un duplice intento. Continuare a raccontare quello che succede in città durante la fase due e sostenere concretamente, anche economicamente, due campagne solidali portate avanti sulla città di Bologna. Uno degli obiettivi è infatti dimostrare che la fotografia può diventare strumento per dare voce alle azioni concrete portate avanti dalle realtà del Terzo settore, l’informazione acquista valore maggiore quando riesce a contribuire, anche economicamente, alle stesse realtà che racconta. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere “Staffette alimentari Partigiane” e Don’t Panic.

Inoltre, grazie alla campagna crowdfunding su Produzioni dal Basso, il lavoro completo che prevede 12 storie, 150 pagine, più di 100 fotografie, illustrazioni, grafiche e testi di approfondimento, diventerà anche un libro. Un progetto sperimentale dove la fotografia si unirà ad altri linguaggi, un lavoro collettivo con le fotografie di Giulio Di Meo, i testi di Sara Forni e le illustrazioni di Luca Ercolini/Elle.

Se anche tu credi nel progetto, fra un mese il lavoro della redazione si concluderà con la pubblicazione del libro di ‘Anticorpi bolognesi’ in versione integrale. Puoi già pre-acquistare il libro sostenendo la campagna di crowdfunding. 

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