Presentazione: IL MIO CAMPO LIBERO | BOLOGNA (BO)

Presentazione del libro: Il mio campo libero

Emozioni e immagini dai campi della legalità visti con gli occhi dello Spi-Cgil Emilia-Romagna

Camera del Lavoro di Bologna – Sala Di Vittorio

23 aprile 2018

Lunedì 23 aprile alla Camera del lavoro di Bologna, durante l’incontro con i partecipanti ai Campi e ai laboratori antimafia 2017,  sarà presentato il volume “Il mio campo libero”, legato alle attività dello Spi-Cgil Emilia-Romagna. Interverranno Patrizia Ghiaroni, Segretaria organizzativa dello Spi-Cgil Emilia Romagna e Ivan Pedretti, Segretario Nazionale Dpi-Cgil.

Il libro con le fotografie di Giulio Di Meo, i testi di Marco Sotgiu e la prefazione di Rosy Bindi vuole essere una testimonianza visiva e testuale dell’esperienza dello Spi-Cgil all’interno dei campi della legalità. Partner delle associazioni che organizzano i campi (Arci e Libera), i volontari della Cgil sono diventati protagonisti riconosciuti di un lavoro che mette insieme le generazioni in due momenti fondamentali: quello dell’affermazione della legalità, al Nord come al Sud, e quello del rapporto tra le generazioni. Due questioni fondanti per la Cgil.

Per Patrizia Ghiaroni, Segretaria organizzativa dello Spi-Cgil Emilia Romagna, i volontari che sono stati nei campi si riconosceranno nelle immagini e nei racconti. “Abbiamo voluto che le fotografie contenute in questo libro “insistessero” con lo sguardo proprio sul rapporto fisico con la terra e con i suoi prodotti. Perché, come ci ha detto uno dei testimoni intervistati, ha un valore più forte il mettere le mani dentro una terra che sai essere stata sottratta al potere invisibile ma potentissimo delle organizzazioni mafiose. Questo “sporcarsi le mani” compiuto dai ragazzi e dalle ragazze va in parallelo con il contatto non sempre facile con chi queste terre le abita, con chi soffre l’oppressione mafiosa. Ma lo scopo di questo volume è anche quello di ringraziare tutti quelli che in questi anni ci hanno accompagnato in questo cammino, a cominciare dai volontari e dalle volontarie. Lavoreremo con ancora maggiore impegno e quindi ringraziamo anche tutti coloro che verranno con noi e dopo di noi in questo bellissimo “campo libero” che stiamo coltivando insieme.”

Il mio campo libero – La copertina del libro

Foto e testi che raccontano le buone pratiche legate all’antimafia sociale, la vita dei volontari, le attività dei campi, l’interazione e lo scambio tra ragazzi e pensionati che insieme preparano i pasti, lavorano e si divertono. Marco Sotgiu, autore dei testi e delle interviste raccolte nel libro, ha raccontato così l’esperienza di questo lavoro:

Giro con questo piccolo registratore digitale in tasca da anni, lo tiro fuori con discrezione, lo appoggio sulla scrivania o sul tavolino, oppure accanto al cellulare. Ormai è vecchio ma per me è come la prima Olivetti Lettera 22. Non devo più prendere appunti, scrivere sperando di riuscire a decifrare la mia stessa scrittura, massaggiarmi la mano dopo mezz’ora perché mi fa male. Basta un filo e la voce rimane imprigionata per sempre nel computer, la riascolto, vado avanti e indietro, cerco di capire tonalità e pause, faccio slalom tra i rumori di fondo.

Adesso che riascolto le interviste mi accorgo che in tutte, ma proprio in tutte tutte, c’è questa frase: “mi commuovo ancora adesso”. E non è un modo di dire. La voce si spezza un attimo, oppure c’è una pausa troppo lunga, oppure si sente la persona che parla che fa un piccolo verso, come se ingoiasse. È il rumore delle lacrime. Dal sindacalista più “vissuto” alla segretaria di lega abituata a gestire mille problemi, dall’ex infermiere alla “pasionaria” più accesa, a nessuno è concesso sottrarsi all’emozione. Per la figlia che racconta del babbo ucciso dai mafiosi, per il ragazzino africano che scappa dal film del suo viaggio, per quel momento in cui la distanza tra giovani e anziani si è dissolta…


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