Il BRASILE, LA RIFORMA AGRARIA E LA SOVRANITA’ ALIMENTARE

30 ottobre 2014 – Ore 21,00

Circolo Arci Rialto Sant’Ambrogio – Via di Sant’Ambrogio 4, Roma

31 ottobre 2014 – ore 17,00

Centro Social TPO – Via Casarini 17/5, Bologna

01 novembre 2014 – Ore 17,00

Rimaflow Fabbrica Recuperata – Via Boccaccio 1, Trezzano sul Naviglio (Milano)

Tre serate per incontrare il Movimento dei Senza Terra brasiliani, tra fotografie e parole, con la presentazione del libro fotografico “Sem Terra: 30 anni di storia, 30 anni di volti” di Giulio di Meo e del libro “La lunga marcia dei Senza Terra. Dal Brasile al mondo” di Claudia Fanti, Serena Romagnoli e Marinella Correggia.

Ospite delle serate sarà l’economista João Pedro Stedile, tra i fondatori dell’MST.

Sem Terra 02

Nato in Brasile nel 1984 per contrastare il modello di colonizzazione imposto dal regime militare degli anni Settanta, il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra è un movimento politico-sociale di contadini senza terra, che lotta per la realizzazione della Riforma Agraria e per la ridistribuzione delle terre improduttive. Nemico del latifondismo e dello sfruttamento delle multinazionali dell’agricoltura, auspica il ritorno ad un’agricoltura familiare (questione attualissima da quando la FAO ha nominato il 2014 Anno Internazionale di questo tipo di agricoltura). Oggi è il movimento più grande dell’America Latina e riunisce più di 2 milioni di persone.

Il modello di lotta consiste nell’occupazione da parte delle intere famiglie attiviste dei terreni non utilizzati dai latifondisti o che impiegano lavoro schiavo e nella successiva richiesta, secondo il dettato costituzionale, di espropriazione e riassegnazione da parte dell’INCRA, l’Istituto Nazionale per la Riforma Agraria. Prima che l’insediamento si trasformi in accampamento stabile, le condizioni di vita sono difficili, spesso senza acqua e elettricità, esposti al freddo o al caldo. Questo processo può richiedere un periodo più o meno lungo e non sempre è pacifico. A volte lo scontro tra le parti è violento. I latifondisti più influenti ingaggiano veri e propri pistoleros per procedere agli sgomberi o addirittura è la stessa polizia federale ad intervenire duramente. Restano un triste ricordo il massacro di Eldorado de Carajas (Parà) nel 1996, ad opera dei militari, in cui persero la vita 21 attivisti e 69 rimasero invalidi e l’assassino della suora statunitense Dorothy Stang, uccisa nel febbraio del 2005 nella regione transamazzonica. I responsabili sono rimasti pressoché impuniti.

MST si basa su principi organizzativi ben definiti: la direzione collettiva, la divisione dei compiti, la priorità dell’educazione scolastica e della formazione politica, il legame prioritario con la base e la lotta di massa. Questi ultimi aspetti gli conferiscono il carattere popolare e poco settario, lo rendono aperto a persone provenienti anche da altri settori.

giulio di meo 004Riguardo l’educazione scolastica, i Sem Terra hanno ideato un modello didattico con le Scuole Itineranti o Scuole del Campo, per assicurare la possibilità di accesso all’istruzione a tutti gli attivisti degli insediamenti e accampamenti, spesso distanti dai centri abitati. Le Scuole Itineranti seguono i programmi statali ufficiali, integrandoli con la conoscenza dei principi e della storia dell’MST, e coprono tutti i livelli dell’istruzione obbligatoria in Brasile. Gli insegnanti spesso sono volontari, non necessariamente interni al Movimento, ma che decidono di appoggiare la causa in questo modo.

Dopo i governi Lula e Rousseff (Partito dei Lavoratori), dopo promesse e speranze, qualche passo in avanti i Sem Terra possono registrarlo, ma il Brasile attende ancora una Riforma Agraria Popolare, mentre le circa 50 imprese multinazionali che egemonizzano l’agricoltura del Paese proseguono secondo un modello basato sulla monocoltura, sull’uso massiccio dei veleni che contaminano gli alimenti, sull’allontanamento dei contadini dalle campagne. Un sistema che annulla la biodiversità, sfrutta il territorio e produce gravi conseguenze climatiche oltre che sociali, ma continua a essere proposto come l’unico modello possibile di sviluppo. Attualmente, l’85% di tutte le aree utilizzate sono destinate soltanto alla produzione di soja, mais, canna da zucchero, eucalipto e ai pascoli per i bovini. Tutto destinato all’esportazione, senza beneficio alcuno per il popolo brasiliano.
Il 26 ottobre 2014, si sono concluse le elezioni presidenziali a favore del PT. Ufficialmente la Direzione nazionale dell’MST aveva dichiarato il proprio appoggio a Dilma Rousseff non in forma subordinata, richiedendo una Costituente che riformi subito il sistema politico. I portavoce hanno affermato, in questo modo, la volontà di contrastare l’avanzata della destra reazionaria di Aécio Neves e della sua alleata Marina Silva, candidati conservatori favorevoli ad un ritorno al neoliberismo, contrari all’allargamento dei diritti e vicini al cosiddetto “gruppo dei proiettili”, che difende l’intensificazione di misure repressive, e ai gruppi padronali legati ai grandi poteri economici. Tutti elementi che andrebbero a minare, secondo la Direzione, 30 anni di lotta per la libertà e la giustizia sociale, contro la povertà e i soprusi.

Approfondimenti:

Sito ufficiale MST

Sito Comitato Italiano Amici MST

Sito ARCS

Sito Ya Basta

Sito Fratelli dell’uomo

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