WORKSHOP SENEGAL | Feb. 2019

Da Dakar al Sahel: immaginare, costruire, narrare resilienza nel Senegal rurale

Workshop di reportage con Giulio Di Meo e Arcs

25 febbraio 2019 – 05 marzo 2019 | Senegal

Dal 2007 Arci e ARCS promuovono e organizzano workshop di reportage, tenuti dal fotografo Giulio Di Meo con l’obiettivo di avvicinare giovani (e meno giovani) italiani a determinate realtà e problematiche attraverso la fotografia sociale, in stretto contatto con le popolazioni locali.

La prima proposta del 2019 sarà un viaggio fotografico nelle aree urbane e in quelle rurali del Senegal, muovendoci sui passi delle attività e dei progetti di ARCS e delle popolazioni che le vivono e le attraversano, scegliendo a volte di allontanarsene ma anche di restarvi e costruire un nuovo immaginario di quei luoghi, una narrazione alternativa ad un percorso che sembra già segnato.

Il workshop si concentrerà in particolare nel dipartimento di Linguère, ovvero nelle polverose distese del Sahel che precedono il deserto del Sahara ai confini con il Mali e la Mauritania. Sono i territori delle popolazioni Poeuls, nomadi dediti alla pastorizia che trovano in quella provincia una delle mete dove sostare nei periodi di agosto e settembre per rifocillare i loro animali approfittando della corta stagione delle piogge estive, prima di tornare a seguire le nuvole verso nuovi pascoli. In questo contesto arido e apparentemente poco ospitale, storicamente contraddistinto dalle migrazioni – interne, regionali e transnazionali – ARCS sta lavorando per creare nuove opportunità per la popolazione residente, attraverso la creazione di impiego, il contrasto alla desertificazione e lo sviluppo di microimprese sostenibili con tecniche innovative, garantendo l’inclusione socio-economica in particolar modo per donne e giovani.

L’obiettivo del workshop è dunque quello di raccontare per immagini questo percorso, narrando soprattutto l’impegno e la soddisfazione che portano i successi del proprio lavoro nei contesti rurali che ai giovani oggi risultano meno attraenti, introducendo anche nuovi strumenti di comunicazione che permettano di avere uno sguardo diverso e profondo sulle realtà che si attraverseranno.

Foto di Giulio Di Meo

Programma: Il workshop si svilupperà in 9 giorni durante i quali si analizzeranno le diverse fasi necessarie alla realizzazione di un reportage: l’idea, la pianificazione del progetto, il lavoro di gruppo, il lavoro sul campo, l’editing e la presentazione finale del progetto. Ogni giorno si andrà in giro a fotografare, cercando “istantanee” che raccontino la vita e le attività dei villaggi che attraverseremo, in particolar modo i villaggi di Djol Kadd, Linguere e Nguith. Immagini che denuncino le difficoltà affrontate dalla popolazione, che documentino le sfide legate all’identificazione e le energie spese per la creazione di nuove possibilità di lavoro e d’investimento in settori produttivi innovanti e sostenibili del mondo rurale del Sahel senegalese. Faremo tappa anche nei grandi mercati delle zone periurbane e conosceremo realtà in cui ci si sta sforzando di valorizzare le attività tradizionali (orticoltura, allevamento) introducendo al contempo pratiche innovative per la promozione del territorio, dal teatro sociale al turismo sostenibile.

Il percorso comincerà nel villaggio di Diol Baba Kadd che fa parte della Municipalità di Khombole nella Provincia e Regione di Thiès a 130 km da Dakar e a 60 km dall’aeroporto internazionale Blaise Diagne verso l’interno del Senegal. Si tratta di un piccolo villaggio, principalmente di etnia sérère raggiungibile attraverso 8 km di pista di sabbia, con una trentina di case familiari composte da capanne e a volte piccole costruzioni di mattoni. Qui è nata grazie all’impegno e all’esempio di Mandiaye Ndiaye una buona pratica di cooperazione mirata a differenziare la tradizionale attività agricola, cercando di rafforzare le capacità di lavoro e le iniziative individuali e familiari.

Mandiaye, originario di Diol Kadd, nel 1988 arriva in Italia, a Ravenna, per aiutare come tanti altri suoi coetanei la sua famiglia rimasta in Senegal. Nel 1989 entra nel Teatro delle Albe di Ravenna e diventa un attore riconosciuto in Italia e all’estero. Dalla fine degli anni ’90 organizza laboratori teatrali in Senegal e matura l’idea di impegnarsi a favore del suo villaggio senza però lasciare l’Italia. Nel 2001 con l’aiuto degli amici italiani rafforza la relazione fra il Teatro e le attività economico-sociali a Diol Kadd, viene costruita una scuola elementare con alunni che vengono oggi anche da altri cinque villaggi, due pozzi d’acqua appena fuori dal villaggio, un piccolo Centro di Salute e un’attività semplice di accoglienza turistica oltre a continuare gli scambi e i laboratori sulle tecniche teatrali, intorno all’idea di sviluppo integrato che Mandiaye chiamava delle 3T: Terra, Teatro, Turismo. Vengono così messi a coltivazione i primi 5 ettari ad ortaggi, per assicurare l’autosostentamento alimentare e per creare un nucleo di attività a fianco del quale si svolgono le altre due, che non potrebbero resistere senza la prima.

Successivamente ci sposteremo verso Linguère passando per Touba e Dahra Djoloff, uno dei maggiori mercati di bestiame dell’Africa Occidentale per arrivare nel villaggio di Nguith, piccolo villaggio di contadini ed allevatori principalmente di lingua wolof. Nel villaggio di Nguith la ONG ARCS, in partenariato con la associazione locale GIE Le Djolof, sta realizzando il progetto SOUFF, sostegno al suolo e cosviluppo, un progetto cofinanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ambisce a realizzare una fattoria collettiva integrata, basata sui principi della permacultura e della conservazione del suolo, al fine di creare una attività economica basata su un modello di agricoltura sostenibile che possa creare opportunità d’impiego e migliorare le condizioni di vita della popolazione residente e il progetto PONTI che contribuisce al rafforzamento dell’azione con formazione professionale e attività di accompagnamento alla creazione di impresa e animazione sociale.

Ogni sera si dedicherà qualche ora all’editing delle foto scattate, con discussione e confronto tra i vari partecipanti e con il coinvolgimento degli abitanti del villaggio. Durante il workshop saranno selezionate le immagini migliori che andranno a formare il portfolio personale e il lavoro collettivo. Le foto più rappresentative saranno utilizzate per la realizzazione di una presentazione multimediale e di una mostra.

Foto di Giulio Di Meo

Date del workshop: 25 Febbraio | 05 Marzo 2019
Le date indicate per le partenze e il ritorno saranno effettive soltanto dopo l’acquisto dei biglietti aerei. La disponibilità dei voli, infatti, può portare all’anticipo o al posticipo della partenza del workshop/campo di 2-3 giorni rispetto alla data prefissata. In ogni modo lo staff campi di lavoro terrà il contatto diretto con i partecipanti in modo da poter soddisfare le esigenze di tutto il gruppo.

Alloggio: L’alloggio è previsto in ostelli e altre strutture presenti nelle zone d’intervento.

Quota di partecipazione: 1.800 euro
La quota di partecipazione comprende viaggio aereo da Roma a Dakar, vitto, alloggio, assicurazione, spostamenti interni e ogni altro costo inerente l’organizzazione del workshop.

Iscrizioni: Per iscriversi al campo occorre inviare la scheda d’iscrizione scaricabile dal sito a campidilavoro@gmail.com, dopo aver letto con attenzione il regolamento per i workshop fotografici. Gli iscritti saranno contattati subito dopo la scadenza delle iscrizioni al campo per effettuare il versamento della quota entro i termini stabiliti da ARCS.

Per iscriversi al workshop o avere informazioni: campidilavoro@gmail.com, info@giuliodimeo.it


ARCS – Arci Culture Solidali

ARCS è l’Ong del sistema ARCI. Nasce nel 1985 con l’obiettivo di perseguire, nell’ambito della solidarietà, della cooperazione, del volontariato internazionale, l’affermazione del processo di partecipazione democratica attiva delle cittadine e dei cittadini, attraverso la promozione di tutte le forme di aggregazione e associazionismo civile, per un mondo di diritti globali e di pace, più giusto e socialmente sostenibile. ARCS organizza ogni anno campi di lavoro allo scopo di promuovere le relazioni tra i membri dell’associazione e i beneficiari dei progetti ARCS all’estero.