GOOD MORNING GENOVA

Workshop di street photography e storytelling con Giulio Di Meo

02/04 giugno 2023

 


A Genova sono rimasta sempre legata perché è rimasta il mio paradiso perduto.

Fernanda Pivano

Genova è una città unica per la miriade di stretti vicoli del centro storico che all’improvviso si aprono su scorci di mare o su ampie piazze con palazzi maestosi, per la mescolanza di culture, fisionomie e lingue che mantengono viva la memoria di città portuale, per la presenza diffusa di murales, graffiti e annunci sulle pareti di case e botteghe testimonianze del fermento civico ancora vivace, per l’eco delle note e delle voci dei cantautori che l’hanno raccontata, per la vicinanza tra mare e terra che la racchiudono in un abbraccio a tratti un po’ asfissiante.

In questo workshop organizzato da Giulio Di Meo con la collaborazione di Stefano Caviglia e Michele Scarrone, la città, conosciuta come ‘la Superba’, ha svelato tutte le sue molteplici sfaccettature, la sua capacità di accogliere ed integrare, rivelando un connubio affascinante di storia e cultura, di passato e presente, ma anche immancabili contraddizioni che abbiamo avuto l’opportunità di catturare attraverso i nostri obiettivi.

Una città così particolare e così complessa rappresenta il palcoscenico ideale su cui assistere ad inaspettate scene di vita quotidiana da cui traspaiono i conflitti ancora aperti all’interno di una società variegata, le tradizioni che resistono al tempo, i rischi legati alla gentrificazione ed al turismo massiccio con le sue richieste omologate, le spinte innovative nel tentativo di rigenerare la città.

Durante questo corso infatti abbiamo anche scoperto alcune realtà che investono da anni nella riqualificazione urbana e sociale della città ospitati dalla Cooperativa il Ce.sto e visitando i Giardini Luzzati, epicentro di accoglienza ed inclusione tappezzato in questi giorni di arcobaleni per le  manifestazioni in seno al Gay pride cittadino.

Perdersi nel dedalo delle sue strade è stato facile, ma è stato proprio in questo smarrimento che ognuno ha sviluppato la propria singolare visione di questa straordinaria città.

Maria Paola Gentile

“…Genova è dove ho imparato a vivere…oggi mi pare che Genova abbia la faccia di tutti i poveri diavoli che ho conosciuto nei suoi caruggi,…delle “graziose” di via del Campo. Dai diamanti non nasce niente. Dal letame nascono i fior…” diceva Fabrizio De Andrè che a Genova era nato e la chiamava dolcemente “madre”. E noi, accolti dalla Superba con un buongiorno di sole, abbiamo cercato di ritrovare tra i sui vicoli stretti, le piazze, il porto le mille anime salve che la abitano. Giulio Di Meo e i suoi angeli custodi Stefano Caviglia e Michele Scarrone ci hanno fatto strada, guidandoci in un’avventura meravigliosa.

Nella splendida cornice del chiostro del vecchio monastero di Santa Maria di Castello siamo partiti dalla analisi dei lavori dei grandi maestri del fotogiornalismo e dall’esperienza sul campo di Giulio che ci ha introdotto alla sua visione di fotografia sociale e storytelling; nelle sue immagini stupefacenti abbiamo riconosciuto il maestro a cui affidarci. Prima regola: incoraggiare l’avvicinamento. Partire, scoprire, attendere, mantenendo “l’occhio selvaggio” come suggeriva già André Breton, il grande surrealista francese, con l’obiettivo di trovare “la storia che coinvolge” in un solo clic. Scatti non costruiti solo su base tecnica ma capaci di emozionare e coinvolgere lo spettatore. Scatti capaci di cogliere il momento, attimo unico e irripetibile di un gesto umano.

In questi tre giorni abbiamo inizialmente scoperto insieme il porto antico: un vasto campo di possibilità per trovare il punto di vista personale di ciascuno, avvicinandoci PIAN PIANO a queste scene di quotidianità. Lasciandoci il mare alle spalle ci siamo addentrati nei caruggi, tra le botteghe sotto i portici, attraversando poi gli ampi viali con i loro palazzi storici maestosi. Allontanandoci solo un po’ dal “centro turistico” abbiamo esplorato i Giardini Luzzati, colorati dalla atmosfera gioiosa del Liguria Pride, manifestazione tangibile della sensibilità verso temi umani quotidiani ed universali. Altro incontro umano intenso è stato quello con gli operatori della Cooperativa il Ce.sto che ci hanno aperte le porte permettendoci di conoscere una realtà che mira a promuovere accoglienza ed integrazione. L’ultimo giorno abbiamo esplorato un area più periferica raggiungendo il quartiere Brin, dominato dalla sagoma del nuovo ponte alla cui ombra si sviluppa il tentativo di una riqualificazione urbana e sociale dopo il disastro. I moderni murales di questa area rispecchiano la tradizione dei graffiti del centro città, regalando una sensazione di continuità.

Genova è stata per noi espressione e contraddizione dei sensi: colori e grigiume, odori e sapori, incontri e scontri, attimi di pace e momenti di confusione, silenzio e rumore. Giornate scandite dalla colonna sonora delle rondini che dimostrano con il loro volo libero il piacere dell’effimero.

Ogni sera con meraviglia abbiamo condiviso, durante l’editing, quello che i nostri occhi avevano visto e catturato. Lo “scambio” è stato il centro della nostra esperienza: un attimo fuggente, prezioso, testimone del reale ed interpretato da ciascuno a suo modo. Attimi quindi moltiplicati e rivelati da sensibilità e occhi diversi. Nelle fasi di editing abbiamo analizzato, e valutato collettivamente le immagini guidati dalle critiche costruttive di Giulio, guida autentica, appassionata, esperta. “Scansionando” lo spazio attorno ai suoi passi ed ai suoi occhi, impariamo anche noi a riconoscere e catturare “istanti fugaci ma pieni di vita”. Frazioni di secondo per momenti intimi, preziosi e commoventi che diventano senza tempo. Come i nostri portfoli, che resteranno a ricordo del nostro percorso e, che insieme alla foto di gruppo, raccontano dell’intensità e della densità dei nostri tre giorni insieme a Giulio.

Cristina Ohlmer


 

Workshop organizzato con il supporto di: Giardini Luzzati – Spazio Comune e Good Morning Genova – network di comunità.

Fotografie di: Maria Bruno, Giulia Calos, Maria Paola Gentile, Gisella Natalini, Bruno Oliveri, Cristina Ohlmer, Michele Scarrone e Nicoletta Torcelli.

Assistente: Stefano Caviglia.

Musica: Jon Worthy – Die A Nice Guy Instrumental (YouTube Instrumentals) – Music provided by YouTubeMusic