I SENTIERI DELL’ACCOGLIENZA
Workshop di fotografia sociale con Giulio Di Meo e Nicola Zolin
13-15 Settembre 2024 | Camini(RC)
Torniamo finalmente con questo workshop di fotografia sociale nel paesino calabrese che ormai è diventato la capitale italiana dell’accoglienza. Con Giulio Di Meo e Nicola Zolin riscopriremo il magnifico borgo di Camini, che ha saputo reagire alla minaccia di spopolamento attraverso progetti inclusivi con rifugiati e richiedenti asilo. Un luogo in cui i progetti di accoglienza si sono intrecciati al recupero del patrimonio culturale e a una pianificazione imprenditoriale ed economica volta sia allo sviluppo delle attività della cooperativa che al benessere della cittadina e dei suoi ospiti. Obiettivo del workshop è quello di realizzare un reportage personale in cui i partecipanti potranno sviluppare una narrazione personale su una tematica di loro interesse, legata o meno alle attività della cooperativa “Jungi Mundu”, al quotidiano di questa piccola comunità, alle vicende di alcuni dei suoi personaggi, al bellissimo territorio della Locride, esempio virtuoso di accoglienza e solidarietà.
Date: 13/14/15 settembre 2024 – Consigliamo di arrivare un giorno prima dell’inizio e partire il giorno successivo alla fine del corso
Luogo: Camini (Reggio Calabria)
In collaborazione con: Jungi Mundu
Presentazione: I paesi calabresi della zona meridionale della costa ionica avevano conosciuto soltanto flussi in uscita di migranti lavoratori verso le industrie del Nord. Gli sbarchi del 1997 a Badolato e del 1998 a Riace marina hanno cambiato la storia di questi villaggi dimenticati. In quelle barche erano quasi tutti curdi, un popolo senza stato, vittima degli schemi geopolitici del Novecento. Si trovarono all’improvviso accolti da una comunità ospitale, che mise a loro disposizione le case in disuso e si impegnò a dar loro sostentamento. E’ in quei giorni che prende vita la visione di quello che con il tempo nascerà dapprima a Riace: un esperimento di tra persone provenienti da luoghi diversi, il tentativo di far rinascere un villaggio sempre più disabitato, stravolto da uno tsunami demografico. In seguito tanti altri comuni della Locride hanno seguito la strada dell’accoglienza, primo tra i quali Camini, piccolo borgo che subiva un processo di spopolamento inesorabile. Qui nel 1999 nasce la cooperativa sociale Jungi Mundu con l’obiettivo di integrare le persone svantaggiate nel mondo del lavoro.
Le prime ondate migratorie che hanno interessato la costa nei due anni successivi, hanno spinto i soci fondatori della cooperativa a rispondere con solidarietà, per accogliere e integrare i migranti nel 2011. Adottando l’innovativo concetto di ospitalità diffusa in cui gli ospiti del progetto vivono in case indipendenti e sono orientati fin dall’inizio al rapporto con gli abitanti del villaggio, Jungi Mundu accoglie oggi 118 ospiti da molte parti del mondo come Siria, Nigeria, Libia, Marocco, Tunisia, Turchia, Sud Sudan, Bangladesh, Afghanistan. Più di 40 inoltre, a conclusione del proprio percorso progettuale hanno scelto di rimanere a Camini, diventando a tutti gli effetti nuovi abitanti della Comunità. I concetti di accoglienza e integrazione si traducono in buone pratiche sperimentate e adottate negli anni che hanno coinvolto l’intera collettività, dato lavoro a molte famiglie, aumentato il benessere socioeconomico e la natalità.
“L’obiettivo della cooperativa è di dare lavoro alla gente locale, per tenere vivo il borgo” racconta Rosario. “Anche osservando il successo di Riace, ci siamo resi conto che l’accoglienza era l’unica strada per salvare il borgo”. A Camini, oggi, oltre al progetto di accoglienza la cooperativa “Jungi Mundu” ha organizzato laboratori di ceramica, cucito, falegnameria, arte, tessitura, la scuola di italiano, la fattoria didattica, la scuola di calcio e di ballo. Il turismo è stato rilanciato e l’albergo diffuso è un’importante fonte di guadagno per il paese. I fondi vengono continuamente riutilizzati per ricostruire le case del centro storico, con il grande lavoro di Cosmano e Hassan, rifugiato senegalese, che ha imparato il lavoro del muratore e sta collaborando a ricostruire quello stesso paesino che un giorno lo ha accolto, utilizzando soltanto le pietre della zona, come si faceva un tempo.
Durante il workshop proveremo a condividere, con i cittadini e gli ospiti di Camini, la quotidianità, esplorando le attività e i laboratori della cooperativa “Jungi Mundu”. Ogni fotografo cercherà di raccontare la realtà del paesino, con il proprio sguardo unico e particolare, cercando di cogliere i diversi aspetti di questa piccola quanto significativa realtà.
Programma: Il corso sarà diviso in diversi momenti: una parte teorica, una parte pratica e una di critica e selezione dei lavori. Saranno inoltre previsti momenti di confronto tra i partecipanti al workshop, i volontari e i soci della cooperativa. Il corso, infatti, non ha solo l’obiettivo di guidare i partecipanti nello sviluppo di un progetto fotografico, ma è anche un’esperienza di scambio, confronto e dialogo tra volontari e partecipanti. Le serate saranno dedicate all’editing delle foto scattate, con discussione e confronto tra i vari partecipanti, nonché una vera e propria opportunità di interazione con la comunità locale e i beneficiari del progetto di accoglienza. Quotidianamente saranno selezionate le immagini migliori che andranno a formare, alla fine del corso, il portfolio personale. Con le foto più rappresentative sarà realizzata una presentazione multimediale per raccontare l’esperienza vissuta dal gruppo e per sensibilizzare sulle tematiche documentate. Durante le giornate del workshop verrà organizzata una serata dove i due fotografi presenteranno i propri lavori fotografici ai partecipanti ed ai volontari.
Venerdì 13 Settembre
Ore 09:30-11:00 Presentazione della cooperativa Jungi Mundi e del workshop
Ore 11:00-19:00 Uscita fotografica
Ore 21:00-23:00 Prima sessione di editing, critica e selezione dei lavori
Sabato 14 Settembre
Ore 09:00-13:00 Uscita fotografica
Ore 14:00-17:00 Seconda sessione di editing, critica e selezione dei lavori
Ore 17:00-19:00 Uscita fotografica
Domenica 15 Settembre
Ore 09:00-13:00 Uscita fotografica
Ore 14:00-18:00 Sessione finale di editing, critica e selezione dei lavori
Costo del workshop: La quota di partecipazione al workshop è di 330 euro. Il costo di vitto e alloggio sarà di 120 euro e andrà pagato direttamente alla cooperativa Jungi Mundu.
Prodotti finali: pubblicazione delle foto degli studenti sul sito dei fotografi e realizzazione di un prodotto multimediale del lavoro collettivo. Le immagini di questo workshop verranno incluse poi in un libro, che insieme alle fotografie di Giulio e Nicola, e dei fotografi ospiti dei tre workshop precedenti, diventerà un vero e proprio biglietto da visita del progetto “Jungi Mundu” e della sua storia, per gli anni a venire. Siete tutti invitati a partecipare a questa piccola utopia e a fotografare un pezzo di quella che sarà la sua memoria.
Per info e iscrizioni: info@giuliodimeo.it | zolinphoto@gmail.com
Gallerie workshop precedenti:
LOCRIDE RESISTENTE – giugno 2019
CAM(M)INI – agosto 2020
MUNDU CAMINI – settembre 2021
Nicola Zolin – Nicola Zolin è un fotogiornalista e scrittore nato a Marostica (VI) nel 1984. Ha viaggiato per oltre cinquanta paesi raccontando tra i vari progetti la vita parallela dei giovani in Iran, le vicende dei rifugiati lungo la rotta balcanica, la condizione degli Uiguri in Cina, i sogni dei ragazzi della striscia di Gaza e una serie di reportage su persone che con i loro progetti stanno cambiando il mondo. Le foto del suo reportage su Riace, Camini e gli altri paesi della Locride, “U paese è mondo intero” sono state pubblicate da Der Spiegel, Corriere della Sera, 6 MOIS, Il Reportage, de Volkskrant, Left e da Prospero Editore nell’omonimo libro pubblicato nel 2020.
Giulio Di Meo – Giulio Di Meo è un fotografo italiano impegnato da quasi vent’anni nell’ambito del reportage e della didattica. Organizza incontri e workshop di reportage e di street photography, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e integrazione. Fotografo freelance, porta avanti i propri progetti in modo indipendente. Presidente dell’associazione Witness Journal e photo editor dell’omonima rivista di fotogiornalismo WJ. Collabora con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arci, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in diverse realtà del Sud del mondo (Argentina, Bolivia, Brasile, Camerun, Colombia, Cuba, Saharawi, Senegal).