15-02 wks Salonicco

Working Class Hero, un lavoro collettivo frutto del workshop tenuto da Giulio Di Meo a Salonicco dal 26 febbraio al 01 marzo 2015 e organizzato dal collettivo fotografico 35mm di Salonicco. Un corso di fotografia sociale incentrato sulle esperienze di autogestione della città di Salonicco: la fabbrica Vio.Me, l’azienda radiotelevisiva di stato ERT3, la libreria Akivernites Polities e il bar Belleville sin patron.

 «Krisis. Crisalide. Da chrisizo, splendere. Chrisalida. La crisalide, la farfalla prodotta dallo splendore della crisi, della trasformazione. Quindi crisi significa anche trasformazione, metamorfosi. Cambiamento di forma di cultura. La metamorfosi, come in Kafka, fa paura. È terrorizzante. Si ha paura della crisi perché si ha paura di cambiare, di esporsi al dolore. Il dolore si sviluppa nell’attrito. La resistenza al cambiamento produce dolore».

Vinicio Capossela (da “Tefteri – Il libro dei conti sospesi”)

La crisi è un momento di separazione, un passaggio da uno stato a un altro ed è quello che sta attraversando in questo periodo il popolo greco. Da questo significato ne consegue l’azione, il cambiamento, la presa di posizione contro il piano di “austerità” imposto dalla Troika al Governo greco, contro qualcosa che non concilia con il vivere dignitosamente.

Salonicco 2015 è stata per noi Dimitri e i lavoratori della Vio.Me, Eleftheria e la ERT3, Manolis e le guardie scolastiche in cammino per il diritto dei lavoratori pubblici, la libreria Akivernites Polities e il bar Belleville sin patron. Tutte situazioni di autogestione, nate dopo la conseguente mancanza di stabilità per la perdita del lavoro. Questi sono i nostri appunti di viaggio, i nostri appunti partigiani, di parte. Di parte perché ne prendiamo una posizione, quella del cambiamento.

Vio.Me/Bio.Me: la Βιομηχανική Μεταλλευτική era la più grande fabbrica di materiali per l’edilizia della Grecia, fallita nel 2011. Da quel momento è iniziata la lotta degli operai per la difesa dei posti di lavoro e dei propri diritti. Lotta portata avanti attraverso manifestazioni, azioni legali e poi con l’occupazione della fabbrica. In seguito i lavoratori hanno deciso di creare una cooperativa e nel febbraio 2013 hanno rimesso in funzione le macchine dell’azienda, mettendo in piedi la prima esperienza di autogestione in Grecia a livello industriale.

ERT/EPT: l’Ellinikí Radiofonía Tileórasi, in greco Ελληνική Ραδιοφωνία Τηλεόραση (EPT), è stata l’azienda radiotelevisiva di stato greca, nonché prima televisione di lingua greca per ascolti, chiusa l’11 giugno 2013 su decisione del governo. Il personale licenziato dell’azienda però ha deciso di continuare a trasmettere clandestinamente e a gestire il proprio portale web, proponendosi come alternativa ai mass media nazionali e “voce libera al servizio della comunità”.

Guardie scolastiche/Sxoliki Filakes: uno dei movimenti più attivi nella Grecia dell’Austerity è quello delle “guardie scolastiche”, licenziate nel 2013 in seguito ai tagli imposti al servizio pubblico. Di questo movimento abbiamo conosciuto una delle persone più emblematiche, Manolis Stathopoulos, che ci ha raccontato della grande marcia di protesta delle guardie di ben 560km da Salonicco ad Atene.

Akivernites Polities: una libreria che cerca di portare avanti un’editoria diversa da quella dominante, che tratta la cultura e i libri semplicemente come merce. Uno spazio autogestito dove informarsi e formarsi, dove affrontare in modo collettivo le problematiche legate alla crisi del lavoro e della società.

Belleville sin patron: un caffè di Salonicco autogestito dall’assemblea dei lavoratori. Nessun padrone né proprietario, solo lavoratori con gli stessi diritti e doveri. Un collettivo che ha trasformato un’area nel centro della città in un piacevole bar-biblioteca e che cerca di promuovere un modello sociale alternativo.

È sorprendente scoprire quanto nella crisi si possono rafforzare i rapporti umani, donne e uomini che nelle piccole cose, nella difesa della dignità, diventano dei Grandi Uomini. È piacevole scoprire che nonostante la differenza di lingua e la perdita di certe sfumature nella traduzione, i valori e gli ideali seguiti da queste grandi persone arrivino lo stesso, passano attraverso la pelle, non curanti della parola, vanno oltre essa. Insomma, quello che arriva è il loro contatto umano. Sono essenzialmente rapporti umani che si manifestano nella solidarietà tra simili, simili perché si sono ritrovati nella stessa situazione di disagio, di mancanza del lavoro. Questo stimola a pensare positivamente sulla forza che può partire dal basso, dalle piccole realtà.

Salonicco e tutta la Grecia sono la “Working Class Hero” dei giorni nostri.

“Siamo coloro che impastano, eppure non abbiamo pane,

siamo coloro che scavano il carbone, eppure abbiamo freddo.

Siamo coloro che non hanno nulla, e stiamo venendo a prendere il mondo”.

Tassos Livaditis (poeta greco, 1922-1988)

Ringraziamo i lavoratori della Vio.Me e della ERT3 per la loro ospitalità e disponibilità, Manolis Stathopoulos per averci raccontato la sua grande esperienza di lotta, la libreria Akivernites Polities e il locale Belleville sin patron per la pazienza e per averci dato l’opportunità di scattare all’interno delle loro attività.

Workshop organizzato in collaborazione con Witness Journal Masterclass e con il Collettivo fotografico 35mm.

Fotografie di: Andrea Beggio, Patrizio Broggi, Diego Cantore, Giorgio Christakis, Valeria Ferraro, Barbara Gioga, Marco Mastroianni, Valerio Pompilio, Gemma Romano, Giulia Vittadini.

Assistente: Martina Giordani