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Rio è una città famosa per le sue spiagge turistiche (Copacabana e Ipanema), per la gigantesca statua del Cristo Redentore sul monte Corcovado e per il suo carnevale. Rio, però, è anche una città di contrasti: se da un lato gran parte della città si può affiancare alle più moderne metropoli del mondo, dall’altro una percentuale significativa dei 13 milioni dei suoi abitanti vive ancora in zone estremamente povere. Tra queste vi sono le favelas, spesso addossate sui fianchi delle colline, dove è difficile costruire edifici robusti, e gli smottamenti, provocati principalmente dalle piogge intense, sono frequenti. Le favelas sono afflitte da crimini legati alla droga e da lotte tra bande, che condannano i suoi abitanti a una doppia segregazione causata dal controllo del territorio da parte dei trafficanti di droga e dalla repressione della polizia. Fattori che rendono difficile una vera integrazione con il resto della città.

In vista dei Mondiali di Calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, l’area portuaria della città di Rio sta vivendo una riqualificazione, il cui progetto è stato chiamato Rio Maravilha. Il radicale e rapido cambiamento che sta attraversando è paragonabile al processo per cui è passata Barcellona in occasione delle Olimpiadi del 1992.

Durante questo workshop, organizzato in collaborazione con il fotografo Mauricio Hora e l’associazione Favelarte, abbiamo cercato di documentare queste trasformazioni e l’impatto sulla popolazione, soprattutto nel Morro da Providência, una delle prime favelas di Rio, insieme all’adiacente Morro da Conceição. Entrambe  sono situate nel quartiere dell’antico Porto, un’area che racchiude forti referenze culturali, sociali e storiche per la città, perché fortemente legata al samba (qua si trovano i barações delle più importanti scuole di Samba del Carnevale di Rio) e alla cultura afro brasiliana. Questa, infatti, era la zona dove gli schiavi venivano venduti.

Gli studenti italiani sono stati ospitati nella Casa Amarela, situata in cima al Morro da Providência e nelle uscite fotografiche erano accompagnati da giovani fotografi della favela. Infatti, l’obiettivo del workshop era anche quello di realizzare momenti di incontro e condivisione tra ragazzi i ragazzi italiani e quelli brasiliani. Oltre al Morro da Providência e al Morro da Conceição, sempre nella zona del porto abbiamo avuto modo di conoscere e fotografare il Morro do Pinto, il Morro do Livramento, il Cemitério dos ingleses, il Jardim do Valongo, l’Avenida Rodrigues Alves e la Perimetral.

Un ringraziamento a Maurício Hora, fotografo nato e tuttora residente nel Morro da Providência, a Carlos Machado, presidente dell’Associazione Recreativa Cultual Afoxé Filhos de Gandhi e rappresentante del Fórum Comunitário de Porto, e a tutti gli abitanti della favela per la loro meravigliosa ospitalità.

Workshop organizzato in collaborazione con l’associazione Favelarte di Rio de Janeiro

Fotografie di: Filippo Galimberti, Gisella Molino, Eva Krampen Kosloski, Alessia Scarpa.

Organizzatori: Laura Burocco e Mauricio Hora.

Assistente: Martina Giordani