2010-10 wks pr

Parma è da sempre nell’immaginario pubblico una città ricca, borghese, elegante.

Una città tranquilla, in cui “si vive bene”. Il torrente Parma separa il centro storico dei lussuosi palazzi, della piazza principale e della cattedrale dal quartiere Oltretorrente, che meglio rappresenta il cuore colorito e sanguigno dei parmigiani, con la sua autenticità, schiettezza e generosità. Nei borghi della vera anima della città echeggiano ancora le gesta degli Arditi del Popolo di Guido Picelli e il ricordo delle barricate contro il fascismo.

È il quartiere più multirazziale della città, con la maggiore concentrazione di immigrati stranieri. Qui, dove convivono il vecchio e il nuovo, sopravvivono luoghi di aggregazione sociale in cui le persone hanno ancora storie da raccontare. Storie che sembrano trovare un naturale proseguimento in quelle dei nuovi arrivati, poiché questo quartiere ha da sempre ospitato gli abitanti più lontani e diversi. È quest’altra Parma che abbiamo provato a raccontare con lo strumento fotografico, indagando alcune realtà di particolare interesse sociale che ci sembrava meglio esprimessero lo spirito della semplice quotidianità, della vita normale di questi luoghi. La Parma dell’Oltretorrente e dei circoli Arci, quella della multietnica squadra di calcio “La Paz” e degli orti sociali, quella della Casa Cantoniera e della Rete diritti in casa. Ci auguriamo che il nostro lavoro possa restituire un’immagine diretta e fedele delle persone che abbiamo conosciuto e delle porte che ci sono state aperte.

Anna Campanini e Elisa Zimarri

Workshop organizzato in collaborazione con l’associazione di documentazione sociale Le Giraffe e con il Forum Solidarietà Parma.

Fotografie di: Fabrizio Bertolini, Greta Bertolotti, Anna Campanini, Francesca Chiavaroli, Matteo Fanti, Elena Rivieri, Elisa Zimarri.