MILANO STREET STORIES 

Workshop di Street Photography con Giulio di Meo

26/27 Febbraio 2022 – Milano


Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte.

Guido Piovene

Il 22 febbraio è iniziata l’attesissima Milano Fashion Week: tutti coloro che non sono stati invitati alle sfilate, ma amano la moda, hanno l’opportunità di seguirle online oppure di dirigersi direttamente a Milano per sperare di poter incontrare le celebrità come Gigi Hadid, Bella Hadid, Irina Shayk e tante altre.

Sono state registrate 69 sfilate di cui 60 presentate dal vivo e 9 per via informatica, a queste si aggiungono le presentazioni ed eventi che portano ad un totale di 190 appuntamenti di cui 165 live e 24 digitali. Tra le varie sfilate vengono presentati i brand più ricorrenti come Bottega Veneta, Gucci e Trussardi, a questi quest’anno sono stati aggiunti 10 nuovi brand già conosciuti all’interno dell’ambito fashion ma che però non sono mai stati invitati prima di quest’anno.

La settimana della moda non significa esclusivamente sfilate, ma anche presentazioni di eventi mondani, mostre e appuntamenti in tema. In questo clima entusiasmante e pieno di colori irrompe, però, la guerra in Ucraina. Si contano 30.000 e più persone come bambini, madri, studenti, padri e politici che si radunano in piazze e marciano per le vie milanesi nella speranza che il loro messaggio di protesta e solidarietà possa arrivare nei cuori di tutti. Mostrano cartelli, bandiere e slogan “no alla guerra” “stop alle bombe”: Sono giorni carichi di forza.

Anche la comunità ucraina, che conta 20 mila persone, ha voluto partecipare alle proteste, e molti hanno affermato che vogliono tornare in patria per stare vicino ai loro parenti e cari. Di costoro la maggior parte si è schierata per difendere la dignità di quei russi che non vogliono la guerra e dichiarano a gran voce “non chiamatele russe, sono bombe di Putin”. Di fronte a questo scenario stilisti, modelle e influencer hanno usato la loro visibilità per esprire il più totale dissenso verso la guerra in atto, tanto che il direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, ha pubblicato un’immagine in bianco e nero di manifestanti degli anni Settanta che mostrano il cartello con la scritta “make love no war”, aggiungendo come didascalia la traduzione inglese di versi di Gianni Rodari “ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare, né per terra: per esempio, la guerra”.

L’amatissima modella Gigi Hadid ha dichiarato “il mio cuore è distrutto dalle notizie” e Giorgio Armani ha voluto far sfilare le sue modelle senza musica per rispetto delle vittime del conflitto e dichiara: “la mia decisione è resa in segno di rispetto per tutte le persone coinvolte nella tragedia in corso in Ucraina”. Elisabetta Franchi ha postato una foto del backstage della sua sfilata e ha scritto “in questo backstage ci sono donne da tutto il mondo, tutte insieme senza confini. Questo è il mondo che vorrei. No alla guerra”.

A catturare i momenti più belli c’è il workshop di Giulio Di Meo che ha permesso a persone appassionate di fotografia di poter creare tutti insieme un quadro complessivo del weekend milanese più atteso dell’anno all’insegna dello stile, dell’arte e della giustizia.

Giorgia Maestri


Promemoria
di Gianni Rodari

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie da non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.



Fotografie di: Rocco Bernasconi, Martina Castellaneta, Eliana Decet, Giorgia Maestri, Jessica Malnati, Federico Porta, Francesca Ragusa.

Musiche: Ofshane | Track: Sunset n Beachz