LA MAFIA NON ESISTE

LA MAFIA NON ESISTE – Workshop di Fotografia Sociale con Giulio Di Meo

30 luglio/03 agosto 2018 | Lecco (Lc)

 

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

Paolo Borsellino

La mafia al nord non esiste. Una frase sentita per moltissimo tempo perché per anni si è pensato che la mafia, nata e radicata al sud, non fosse uscita dai confini regionali, che si trattasse solo di coppola e padrinato. Ma oggi, a poco a poco, si sta formando la consapevolezza che le organizzazioni criminali si spostano dove c’è il capitale, dove c’è l’interesse economico. Le infiltrazioni mafiose al nord sono sempre più consistenti e sempre più subdole. Infiltrazioni nella sanità, nella politica, nell’edilizia, nella pubblica amministrazione. La Lombardia è la regione con il più alto tasso di investimento criminale in Europa e Milano la sua ‘capitale’. Bisogna quindi sensibilizzare, creare coscienza comune per combattere una battaglia che non è solo del sud, ma una battaglia culturale che interessa tutto il paese. Ed è da questa consapevolezza che è partito il campo antimafia ‘Attivatori di cittadinanza’, un’esperienza civica e sociale offerta ai ragazzi sulla legalità, sulla vita comunitaria e sull’antimafia. Guidati nella conoscenza del tessuto sociale della città di Lecco, una delle città lombarde che ha vissuto sulla propria pelle il fenomeno dell’investimento mafioso, e soprattutto nella scoperta della riqualificazione dei beni ottenuti dall’illegalità. Perché non creare legalità dall’illegalità? Perché non restituire alla collettività un bene ottenuto criminosamente? Perché non trasformarlo in una ricchezza per la comunità circostante? È proprio quello che molte associazioni della città di Lecco hanno creato: un servizio alla comunità. La pizzeria Fiore. Il centro di aggregazione per anziani Il Giglio, realtà nata a Pescarenico in un ex pizzeria confiscata alla famiglia Coco Trovato, che ha permesso uno dialogo intergenerazionale tra ragazzi e soci del centro. O ancora, Casa Chiaravalle, questa volta a Milano, dimensione molto interessante per le iniziative messe in campo dalla rete “Passpartout” a favore delle donne e dei nuclei familiari in difficoltà.

Il bene, il capitale, l’immobile sono le ricchezze che gli appartenenti alle organizzazioni criminali temono di perdere, come temono l’istituto della confisca, talmente sofferta da portarli a distruggere tutti i propri possedimenti prima che venga messa in atto.

Ancora una volta il mezzo fotografico ha permesso di documentare non solo l’esperienza di educazione civica vissuta dai ragazzi, sempre di fondamentale importanza per qualsiasi relazione democratica, ma anche il territorio molto spesso sporcato da un’illegalità dilagante. Criminalità estesa al nord ma soprattutto sul territorio lombardo, dove Lecco ha giocato e ancora oggi gioca un ruolo importante nel settore dell’industria. Attraverso momenti di integrazione, incontri, esperienze di convivenza, è emerso quanto sia importante partire dai ragazzi per ricostruire una consapevolezza che permetta di contrastare qualsiasi forma di criminalità e corruzione.

Marika Ikonomu

 

Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai.

Rocco Chinnici

Fotografie di: Chiara Compagnucci, Michele Dell’oro, Davide Gloria, Marika Ikonomu, Andrea Mancuso, Piersandra Pedrazzini e Irene Starita.

Assistente: Valeria Ferraro

Musiche: La mafia non esiste  di Pino Veneziano eseguite dai MondOrchestra

Un grande grazie ad Arci Lecco, ai volontari dello Spi Cgil, ai coordinatori e soprattutto alle ragazze e ai ragazzi del campo per la loro pazienza e disponibilità.

Il campo antimafia “Attivatori di cittadinanza”, organizzato da Arci nazionale, Arci Lecco, Libera, Auser, Cgil, Spi-Cgil, si è svolto a Lecco dal 27 luglio al 4 agosto 2018. Grazie ai campi della legalità migliaia di giovani, dal 2005, scelgono ogni estate di fare un’esperienza di impegno e di formazione sui terreni e sui beni confiscati alle mafie. L’obiettivo principale dei campi è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e sulla giustizia sociale, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto.