HABANA DENTRO

Workshop di fotografia sociale con Giulio Di Meo in collaborazione con ARCS Culture Solidali

16-27 ottobre 2022 – Cuba

Cosa succede quando lo sguardo diventa collettivo?

Lo sguardo è il primo atto di relazione, un’azione apparentemente involontaria capace di creare connessioni e tessere fili ancora prima che la trama delle parole sostanzi la comunicazione. Un gesto delicato, un contatto immateriale da me verso di te, e viceversa. A volte lo sguardo diventa come una scintilla, elettrica e fulminea tra due paia di occhi che per un istante provano la fortunata esperienza della comprensione e della complicità. Oppure ci capita di guardare inosservati e diventare simili a ladri gentili, che prendono senza togliere nulla. Ma lo sguardo può anche restituire. Non proprio la realtà, piuttosto un’impressione.

Attraverso la macchina fotografica abbiamo osservato le strade e i volti dell’Avana. Ognuno di noi si portava addosso il proprio nome, gli anni trascorsi, la città in cui ha vissuto o da cui è scappato, le persone che ha incontrato e i progetti da realizzare. Tutti noi avevamo un nostro sguardo, quel modo particolare di vedere ciò che ci circonda che lascia trasparire una scheggia della nostra interiorità. L’Avana era la stessa, eppure diversissima agli occhi ciascuno di noi; di chi lì ci è nato e cresciuto, di chi ha imparato a conoscerla e di chi per la prima volta ci metteva piede, pronto a farsi incantare. Le voci, i suoni, i colori. La polvere e le onde del mare. Tutto parlava in maniera diversa a ognuno di noi.

Nel corso dei giorni abbiamo sperimentato concretamente, attraverso i nostri scatti, l’incredibile varietà e la moltiplicazione dei punti di vista che una stessa scena può offrire. Rivedere la stessa realtà che avevamo osservato con gli occhi di qualcun altro ci ha avvicinato a sfiorarne la complessità. A cogliere ancora qualcosa di più delle persone fotografate, e anche di chi scattava. Chi “fa” la foto? Chi scatta o chi è fotografato? Ancora una volta, si tratta forse più di una relazione, di un particolare legame che si intreccia anche solo per un secondo e che rimane immobilizzato nel fotogramma.

Le persone e i luoghi incontrati nel nostro cammino all’Avana hanno dato forma a un percorso visivo tanto personale quanto collettivo. Le fotografie che abbiamo scattato, e ancora di più quelle che non abbiamo scattato, sono il risultato di uno scambio e di un attraversamento che speriamo reciproco. Dei sorrisi che abbiamo scambiato e delle mani che abbiamo stretto. Ma sono anche il prodotto di incontri mancati, di muri, di nodi alla gola.

Con queste immagini abbiamo provato a restituire una storia che non è quella di una città, di un quartiere o delle persone che lo abitano, ma di una condivisione fugace di un’esperienza, di cammini che si incrociano. Una narrazione in divenire, mai finita, che continuerà a prolungarsi attraverso lo sguardo di chi osserverà queste fotografie.

Giulia della Michelina

 

Workshop organizzato in collaborazione con ARCS Culture Solidali e Consejo Nacional de Casas de Cultura all’interno del progetto di scambio giovanile Community Click finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale (D.G.D.P.), UFFICIO IV.

Fotografi: Alejandro Bruzon Tamayo, Luigi Cervellati, Laura Coppi, Emanuela Corazziari, Giulia della Michelina, Yuniel Díaz Casal, Raciel García Rueda, Michel Gmg Guerra, Elisa Mapelli, Luca Mazzinghi, Letizia Messineo, Adriana Persia, Chiara Proietti, Mònica Rodrígues García, Fernando Sirgo, Diana Suau Bardet, Renato Viviani e Lucia Zullo.

Coordinamento: Martha Laguna, Federico Mei e Adriana Persia

Assistenti: Yoana Aranda e Elisa Mapelli

Musica e suoni: Marco Boriglione

Grafiche: Michel Gmg Guerra e Luca Mazzinghi

Backstage e video: Laura Coppi