CON ALTRI OCCHI – Laboratorio di fotografia

Novembre 2021 | Maggio 2022

Istituto di Istruzione Superiore Statale “Iris Versari”

Cesano Maderno (Mb)

 

“Trovare qualcosa di nuovo, qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare prima, qualcosa che solo tu puoi trovare perché, oltre ad essere fotografo, sei un essere umano un po’ speciale, capace di guardare in profondità dove altri tirerebbero dritto.”

Margaret Bourke-White


Quest’anno all’IIS Versari, per la prima volta, si è tenuto un corso base di fotografia  che ha impegnato le giovani fotografe (casualmente tutte al femminile, docenti comprese) da Novembre a Maggio. Qui di seguito troverete i lavori finali, accompagnati dai loro scritti, ma anche le loro voci su quanto si aspettavano e su cosa hanno scoperto in questi mesi.

“Il corso di fotografia base organizzato dalla nostra scuola  ci ha permesso di imparare ad usare la fotocamera e gran parte delle sue funzioni, che non sono per niente uno scherzo! Prima di iniziare il corso il nostro desiderio era quello di fare delle belle foto a persone, cose e animali, immortalando il momento,  cogliendo l’attimo perfetto e prestando attenzione ai più piccoli dettagli.

L’obbiettivo finale del corso è stato realizzare un progetto fotografico con un tema a scelta esprimendo completamente la nostra personalità e inventiva. Durante le lezioni ci siamo confrontate per la sua buona riuscita: abbiamo prestato attenzione  all’inquadratura, a evitare fotografie sfuocate o mosse, troppo buie o troppo luminose. Abbiamo imparato a guardare attentamente il mondo che ci circonda, siamo quasi sempre riuscite a organizzarci tra studio e impegni extrascolastici, ma soprattutto siamo riuscite a concretizzare ciò che all’inizio avevamo solo immaginato come foto da poter scattare per raccontare un pezzo di noi. I momenti di apprendimento e riflessione sono passati anche attraverso i commenti e i consigli che ognuna di noi ha saputo dare alle compagne, spingendoci a migliorare sempre di più il nostro operato, ottenendo dei buoni risultati dei quali siamo particolarmente orgogliose. Ci ha accompagnato nel percorso il fotografo professionista Giulio Di Meo che, con i suoi pareri, ha saputo valorizzare i nostri scatti.”

Le studentesse del Laboratorio di Fotografia – Con altri occhi- a.s. 2021-22

Fotografie di: Sofia Caimi, Beatrice Fusi, Giorgia Maestri, Matilde Molinelli, Elisa Paris, Vanessa Simonati, Chiara Spitale e Alice Sproviero.

Le storie

Famiglie diverse di Alice Sproviero

Il concetto di famiglia è difficile da descrivere e soprattutto da catturare con delle immagini: io ho provato a farlo in questo progetto. Per me non esiste un solo tipo di famiglia: vi è quella rappresentata dai legami di sangue, ma anche quella formata da chi è legato da affetto, amicizia, interessi e stima. Persone che si somigliano o che sono totalmente diverse le une dalle altre, ma che quando stanno insieme si sentono a casa

Happy Spring di Beatrice Fusi

Dopo due anni in cui siamo stati chiusi in casa, abbiamo imparato ad apprezzare le

piccole cose, i fiori che sbocciano e i panorami che ammiriamo quando siamo in viaggio o dalla nostra finestra. Molti poeti e artisti ritraggono la primavera perché rappresenta un momento  di rinascita dopo un periodo buio e freddo. Quando uscivo a fotografare, mi sembrava di dipingere su una grossa tela i colori, i fiori, le luci e tutto ciò che vedevo.

Quality time di Chiara Spitale

Ci hanno detto molte volte che un gruppo così grande non sarebbe durato molto, che prima o poi ci saremmo ritrovati da soli. Siamo cresciuti insieme: i miei amici mi fanno sentire parte di una famiglia, sono a mio agio con loro. Dai sabati sera passati nei locali, tutti insieme, alle passeggiate nei pomeriggi freddi, in due o tre. Ciò che preferisco,  però, è leggere la notifica del messaggio “seratina tranquilla da Max?”

Condividere l’amore di Elisa Paris

Fotografare la condivisione e l’amore mi ha portato a ricercare un istante speciale e significativo, a scattare foto in situazioni differenti: guardandole sarei poi riuscita a soffermarmi per un altro momento sulle emozioni trasmesse. Ho cercato di riportare la condivisione di un sorriso, un luogo, una sensazione. L’amore da condividere: chiave fondamentale in un rapporto per esprimere i propri sentimenti

La Sicilia d’oggi di Giorgia Maestri

Atterriamo all’aeroporto di Palermo. Fin da subito percepiamo la spaccatura sociale:  quel tormentato passato che si cerca di nascondere, quasi come una ferita ancora sanguinante che non si vuole ricucire, ma che si vuole ancora di tamponare. Stiamo lì a contemplare la vista di questa città di cui riusciamo a sentire sia l’immensità sia il clima teso di un paese ancora in una guerra silente.

Restart di Matilde Molinelli

Una paura e un sogno: ecco quello che abbiamo provato in 444 giorni di lockdown e decreti. Questa pandemia ci ha insegnato tante cose come il lavarsi sempre le mani, tenere la distanza nelle file, usare le mascherine,  ma ci ha fatto capire anche l’importanza delle cose piccole e quotidiane come la scuola, lo sport, gli amici. Quest’epidemia ci ha portato via tanto, ma ci  ha insegnato altrettanto: prima di tutto a ripartire.

Too much trash di Sofia Caimi

Non riesco a ricostruire i sentimenti che provai al primo impatto con la spazzatura: un misto di disgusto e di responsabilità. Il primo perché la puzza proveniente da quei sacchetti non era certamente invitante; il secondo poiché il pianeta è di tutti ed era anche compito mio tenerlo pulito. Quello che  non è stato difficile fotografare sono stati i cestini straboccanti e l’immondizia a pochi metri dalla discarica comunale di Cesano Maderno.

C’est la vie di Vanessa Simonati

Ciò che siamo chiamati a fare per tutta la nostra vita è avere un cammino. Questo significa andare verso una precisa direzione, faticare, essere accompagnati, condividere le proprie esperienze e incontrare nuove persone. Nel nostro quotidiano aspiriamo a trascorrere il tempo con una o più persone a noi care, ma solo nei momenti di fatica ci accorgeremo di dovercela fare contando solo su noi stessi. Questo progetto rappresenta proprio questo.