Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla.
Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino

Palermo ti si butta addosso come la salsedine, si appiccica sulla pelle e non se ne va, una sensazione di occhi furbi e scaltri che ti guardano, di anni vissuti e mai narrati, di rughe che raccontano storie di mare e arido.

Parlano tra loro forse anche con te, c’è rumore di tanti linguaggi mescolati, nei mercati, per strada, parole che sembrano musica che piano piano trova il suo ritmo ma a volte perde qualche nota, come un’orchestra stanca che poi ricomincia, ricaricata.

Sei con le scarpe umide, sulle balate bagnate dei mercati, hai tra i capelli odore di fritto, tra i vicoli stretti del centro. Poi gli odori si mescolano, olive, pesce, frutta e fumo. E c’è chi passa veloce e non si cura di te, c’è chi guarda, stringendo gli occhi, cercando di capire chi sei, e perché sei lì in mezzo a loro.

Ti senti vivo a Palermo, ti senti esistere lì in mezzo, ti senti una persona nel movimento di una città dalle tante pieghe.

Patrizia Neri

Fotografie di: Patrizio Broggi, Grazia Bucca, Andrea Chierici, Francesco D’Alonzo, Paola Delaiti, Massimiliano Ferro, Martina Giordani, Nicoletta Incerti, Maurizio Lolli, Patrizia Neri.

Assistente: Martina Giordani

Musiche: Migala – Pizzingara | The Freak Fandango Orchestra – Mundo Canibal

Worksop organizzato in collaborazione con Arci Palermo e PYC.

Ringraziamo Arci Palermo, PYC, Studio Camera, Tommaso Gullo, Franco Lannino, Anna Bucca e tutti gli abitanti e commercianti per l’accoglienza e la disponibilità.