MONTE SOLE, SENTIERI PARTIGIANI3

Workshop di fotografia sociale con Giulio Di Meo 

24-25 aprile 2022 – Marzabotto (Bo)

 

Il mio desiderio è che ciò che è successo serva da monito per tutti,  ogni volta che il rancore e l’incomprensione rischieranno di prendere il sopravvento.

Cornelia Paselli

La forza di raccontare, il coraggio di ricordare.

Monte Sole, con le sue pendici che ospitavano i borghi di San Martino, Caprara, Casaglia, Cerpiano è uno dei luoghi sacri della lotta e opposizione al nazifascismo che ha portato un intero popolo a respingere l’occupazione nazista e riconquistare la libertà. Luogo Sacro, nell’eccezione più piena di valori, e tragico che conserva la memoria e custodisce i corpi dei suoi 775 abitanti trucidati dai nazifascisti. Civili sterminati dopo i rastrellamenti delle truppe tedesche tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 per ritorsione contro le azioni della brigata partigiana Stella Rossa che operava nella zona.

Raccontarne la Storia significa risalire queste vallate dell’Appennino bolognese e cogliere squarci, angoli, sentieri e pianori impregnati ancora dei tragici eventi che si sono verificati. Il contesto ambientale racconta di per sé, evoca e richiama lo sguardo riempiendo l’inquadratura con elementi che raccontano, ricordano quei giorni. E’ una realtà satura di elementi narrativi, non c’è prospettiva che non rievochi una situazione reale che si è sviluppata con un coinvolgimento emotivo impressionante.

Frequentare e raccontare questo luogo nella giornata commemorativa del 25 aprile porta ad incontrare in questo contesto già pieno di elementi, persone e volti che trasmettono e definiscono la storia di questo luogo. Generazioni diverse che concorrono a tenere vivo il ricordo e l’importanza di quanto è avvenuto. Raccontare il 25 aprile a Monte Sole è collocare questi volti, che siano di giovani o anziani, in questo ambiente che li amalgama dando origine alla costruzione e trasmissione della memoria.

Ne nasce un racconto che, come sottolineano le parole di Cornelia Paselli, che questo lavoro vuole ricordare, è un atto di liberazione. Cornelia Paselli, sopravvissuta all’eccidio e scomparsa recentemente, ci ricorda che per lei raccontare è una liberazione più importante della vendetta o dell’odio covato. La vita di questa donna dà il senso alle immagini raccolte dei luoghi e dei volti. Ci insegna che quello che è successo è stato lo scontro tra oppressione e libertà che l’ha vista testimone, vittima di un eccidio dal quale si è salvata. Il suo trascinarsi assieme alla madre ferite tra i corpi di parenti e amici trucidati l’ha portata per il resto dei suoi giorni a rivendicare il diritto alla vita ed alla libertà come messaggio collettivo da tramandare.

Raccontare Monte Sole è un’azione partigiana, non di parte, ma dalla parte di chi ha come valori la libertà e la vita; la traccia che ne esce non può che essere un “sentiero partigiano” da seguire oggi come ieri.

Claudio Cantù

Workshop organizzato in collaborazione con l’associazione ANPI sez. Amedeo Nerozzi di MarzabottoArci BolognaComune di MarzabottoRadio Frequenza Appennino.

Fotografie di: Concetta Balzotti, Laura Bertazzoni, Claudio Cantù, Andrea Chierici, Davide Gloria, Maurizio Lolli, Aurelio Merlini, Peter Zullo

Audio: Cornelia Paselli

Musica: Anno Domini Beat – Track: Drop | You tube Audio Library – Licenza Attribuzione di Creative Commons