INTORNO AL MONDO (da casa) 2

Workshop di reportage con Giulio Di Meo e Antonio Oleari

11/18/25 marzo – 01/08/15 aprile 2021

“Non è che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perché esistono. Diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz’anima.”

Mario Dondero

Nell’ultimo anno o giù di lì una pandemia inaspettata ha stravolto la dimensione classica del nostro orizzonte che fino a febbraio 2020 poteva potenzialmente tendere all’infinito. Con estrema facilità potevamo saltare su un aereo e trovarci catapultati lontani migliaia di chilometri dalla nostra quotidianità, pronti a creare attraverso i nostri diari di viaggio e i nostri scatti ricordi indelebili di altri luoghi, altre storie, altri volti. Senza preavviso il nostro campo visivo si è trovato confinato tra le quattro mura domestiche, ristretto nel perimetro dei nostri quartieri con la loro micro-geografia mutata da aperture e chiusure, costretto al di qua di mascherine che hanno reso meno intellegibili anche il volto del vicino di casa o del fruttivedolo di fiducia. Era difficile scavare dentro sé stessi e trovare espressioni che descrivessero davvero il nostro stato d’animo e il nostro straniamento. Ci siamo rifugiati tra le pagine dei libri e le strofe delle canzoni per cercare nelle parole altrui conforto o almeno distrazione.

Dopo lo spaesamento iniziale, però, ha iniziato a farsi strada l’innato spirito di adattamento umano e la vicinanza con la propria macchina fotografica ha permesso di mettere a fuoco dettagli, vicende, profili fisici ed umani che da sempre avevamo sotto il naso ma che, distolti da prospettive lontane, non avevamo mai guardato ed analizzato con la giusta profondità. E per descrivere questa evoluzione abbiamo ritrovato anche la voce e le parole giuste, familiari, ognuno con il proprio stile e la propria intonazione.
All’inizio è stato difficile uscire dalla convinzione che il nostro quotidiano fosse inevitabilmente prevedibile, ma lo sforzo di dare vita a dei fotoreportage a Km 0 ha dato i suoi frutti rendendo alla fine speciali e unici quei luoghi, quei volti, quei gesti che superficialmente etichettavamo come banali, riuscendo a valorizzarli attraverso immagini e testi.
Chi è tornato indietro nel tempo e ha dato voce ai ricordi di un viaggio lontano. Chi lontano ha scelto di abitarci e ha descritto la sua nuova gente con lo sguardo della meraviglia. Chi per la prima volta ha osservato i gesti del proprio lavoro, in una corsia d’ospedale come in una bottega d’artigiano. Chi, invece, si è dedicato al lavoro degli altri: una coppia di personal trainer che resiste alla pandemia o una “ciclofficina” in cui si riparano le biciclette e le vite. Chi di lavoro studia e ha dovuto affrontare la rivoluzione copernicana della didattica a distanza. E ancora, chi da papà la didattica a distanza l’ha conosciuta impressa nel volto e nei gesti di una figlia. E chi si è avvicinato con discrezione agli altri: una squadra speciale, una persona speciale. Tante storie che hanno tenuto viva la voglia di guardare. Il mondo attorno a casa. La grande casa che è il mondo.

Maria Paola Gentile

Fotografie di: Carlo Cazzaniga, Giovanna Dell’Acqua, Anita Gamberini, Maria Paola Gentile, Paola Giorgetti, Alexander La Gumina, Alessandro Lauletta, Antonella Longobardi, Grazia Napoli, Giulietta Palombarini, Lorenzo Perone.